giovedì 4 settembre 2008

Ultrà del Napoli pronti a risarcire Trenitalia

«Vogliamo che la gente di Napoli, le nostre famiglie edi nostri amici sappiano che gli ultrà non sono partiti per Roma con intenti belligeranti. È vero, non siamo angeli, ma neanche delinquenti o camorristi: non siamo mostri». Ad affermalo i tifosi organizzati del Napoli che hanno spiegato la loro versione oggi a Napoli, in piazza Bellini, uno dei ritrovi storici del mondo ultras, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte una diversi rappresentanti dei gruppi che affollano le curve A e B dello stadio San Paolo. «Domenica - spiegano i tifosi - volevamo giocarci al meglio la possibilità che ci era stata concessa per continuare a seguire la nostra squadra ovunque ma, evidentemente, contro di noi è stato costruito un piano, escogitata una trappola. Siamo disponibili a un confronto, a pagare i danni, quelli reali però, e ci teniamo a dire che sul nostro conto sono state dette molte falsita». I tifosi del Napoli sono disposti a pagare i danni arrecati ai convogli di Trenitalia in occasione della trasferta a Roma di domenica scorsa. Lo hanno annunciato gli stessi ultrà oggi in una conferenza stampa. «I danni provocati sul treno non sono di 500mila euro come sostenuto da Trenitalia, che peraltro la settimana scorsa ci aveva rifiutato un incontro», hanno detto peraltro gli ultrà. «Volevamo - hanno spiegato i tifosi - che ci fosse messo a disposizione un convoglio vecchio per evitare eventuali danni. È vero è stato rotto un vetro, divelto un sediolino, strappata una poltrona e causati alcuni danni ad una tettoia ma, nulla di più. Per questo è giusto che paghiamo e siamo disponibili a risarcire i danni. Basterà che sia fatta una perizia giusta, da un perito super partes». I capo-tifosi hanno poi raccontato la loro versione dei fatti: «Nella stazione di piazza Garibaldi - hanno detto - non è successo nulla di grave. Il cordone di polizia si è aperto per far passare un ragazzo che si era sentito male e solo allora c'è stato il passaggio di un gruppo di ragazzi a cui non sono stati controllati i biglietti. Per il resto tutti passavano mostrando documento di identità e i biglietti di treno e stadio». «Quelli di Trenitalia - hanno detto i tifosi - hanno fatto scendere i normali passeggeri e non autorizzavamo la partenza del treno. Arrivati a Roma, poi ci hanno caricati su 25 autobus e portati allo stadio senza neanche la possibilità di bere. Pensate in che condizioni eravamo: circa 3.000 persone stipate su 25 autobus». Infine gli ultrà hanno sottolineato che la punizione inflitta dal ministro dell'Interno Maroni può aiutare a riflettere: «Stare a casa per un anno ci sta bene ma non vogliamo essere criminalizzati». E hanno concluso mandando un messaggio ad Aurelio De Laurentiis: « Presidente - hanno concluso - siamo al tuo fianco, non ti abbiamo mai deluso. Conosci i nostri sacrifici, siamo sempre stati al fianco della squadra».

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